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IL RUOLO DEL PALATO NELLA MALOCCLUSIONE

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Anatomia del palato
Anatomia del palato
I denti sorreggono il collo e il cranio. Solo i denti sorreggono il collo e il cranio. Non sono i muscoli a reggere, ma i denti, e i muscoli obbediscono alla chiusura di bocca e denotano immediatamente i difetti di postura.
Quindi spessorando, la postura cambia; ma spessorando solo sul lato basso principalmente, non su ambedue i lati in modo eguale. Lo spessore sarà asimmetrico per riportare in simmetria una mandibola sbilanciata..questo è logico e indiscutibile.Così il corpo se la ride del palato largo o stretto, resta una questione del tutto secondaria, trascurabile, alla prova dei fatti.
Io non credo che i Medici siano così ingenui da credere veramente in quello che fanno quando suggeriscono l’espansione del palato. Non voglio pensare che siano così superficiali oppure senza scrupoli tanto da inventarsi l’espansione del palato per interessi personali.
Ammesso che non lo siano e ammesso che credano in quello che fanno, quale sarà mai il principio scientifico alla base della  terapia che provoca rischi collegati allo spostamento dei denti laterali?Esiste il pericolo concreto che i denti non coincidano più con quelli inferiori, che il paziente perda l’Intercuspidazione (ICP), che i rapporti modificati siano tali da provocare dolenzie a radici e gengive, che il morso rimanga aperto, che scattino mal di testa e nevralgie, che il paziente non si riconosca più in quella nuova bocca, che i muscoli del collo e delle spalle ne risentano, che la malocclusione peggiori..tanti i casi arrivati in oltre 20 anni alla nostra associazione di pazienti gnatologici irrisolti.

Schematizziamo meglio per farci capire:

  • Il corpo non si accorge del palato largo o stretto.

  • Il corpo risponde alle pressioni, alle simmetrie di contatto e a quelle muscolari, al carico occlusale e masticatorio.

  • Il corpo non RISPONDE al palato, ma ai rapporti tra denti antagonisti e dell’Asse di Centrica e dell’Asse di Pressione.

Ma i medici che pensano al palato e non pensano ai denti, inventando di tutto pur di scombussolare l’occlusione con il trattamento, come bambini incoscienti che vogliano giocare con le lucertole e se il paziente, soggiogato dal tono serio e professionale, si presta fiducioso al loro  gioco coinvolgente ed affascinato solo dalle prospettive positive dettate dal marketing e non dalle conseguenze successive, questo paziente a fine trattamento per quanto tempo chiuderà gli occhi sulla realtà convinto che di più non si poteva ottenere, che il suo era un caso difficile e quindi continuerà anche per molti anni, a pensare che comunque i propri disturbi non dipendano affatto dall’occlusione ma da altro…da convinzioni indotte e auto-convinzioni perduranti.
Si abituerà mai ad una bocca che chiude male e che lo innervosisce, ad una schiena che non sta diritta e gli crea artrosi, alla forza muscolare sempre più’ fiacca che lo debilita, senza capire che spesso la scienza non è scienza ma prove, metodiche, tecniche, fondate su teorie e supposizioni e vane speranze? No.. e su queste nessuna salute può essere fondata.

Allargare o stringere un palato quindi, non serve assolutamente a niente nella migliore delle ipotesi, né a respirare meglio né a bilanciare un corpo. Se si hanno dei dubbi su questo vuol dire che il bilanciamento muscolare non è stato ancora compreso. La persona alla fine del trattamento camminerà dritta o storta esattamente come era prima della terapia ortodontica. Chiunque può raggiungere il bilanciamento basta che abbia denti laterali superiori con cuspidi palatali o vestibolari sufficienti a creare fosse e stop di Retrusione ed una fossa inferiore quindi che le accolga, questo vuol dire che chi è sprovvisto di una emi-mandibola (quindi mancante di molti denti) è impossibilitato a raggiungere il bilanciamento, fortunatamente stiamo parlando di casi abbastanza gravi. Per tutti gli altri, esso sarà possibile secondo il proprio limite dentario e di volontà e lavoro individuale.

©2006, 2008, 2014 – A. Valsecchi, I. Barra  (a cura di C. Morcone)

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