Il corpo e la psiche sono strettamente interconnessi, e uno squilibrio della mandibola può contribuire a disturbi psicosomatici che spesso non vengono associati direttamente a problemi occlusali. Sebbene la mandibola possa non provocare dolore evidente a livello facciale, il suo disallineamento può influenzare il sistema nervoso centrale, alterando lo stato emotivo e la percezione del benessere.
La malocclusione altera la funzione muscolare del viso e del collo, influenzando il sistema nervoso attraverso tensioni muscolari e compressioni che possono disturbare la trasmissione degli impulsi nervosi lungo la colonna cervicale. Anche se queste alterazioni non provocano dolore direttamente percepito, possono causare effetti a distanza su aree del cervello responsabili delle funzioni cognitive e comportamentali.
Le modifiche a livello cerebrale non si manifestano attraverso il dolore, poiché il cervello non ha recettori nocicettivi (del dolore), ma possono influenzare indirettamente il benessere psicologico. Le connessioni neurologiche sono complesse e variano tra gli individui, e l’effetto di un disturbo occlusale può variare di conseguenza, con alcuni che sviluppano disturbi psicosomatici più evidenti di altri.
L’attività cerebrale di una persona con malocclusione dentaria può essere alterata dalla disfunzione neuromuscolare associata. Tuttavia, piuttosto che un aumento di “intelligenza” o di capacità critiche, si osserva spesso un aumento dello stress psicologico e dell’attivazione del sistema nervoso autonomo, che può contribuire a disturbi dell’umore, ansia o irritabilità. Al contrario, un individuo con un corretto equilibrio occlusale può vivere in una condizione di maggiore rilassamento e benessere psicofisico.
Questo stato di benessere potrebbe essere associato a una maggiore serenità, equilibrio emotivo e riduzione della tensione muscolare. La normalizzazione della funzione neuromuscolare attraverso un corretto bilanciamento occlusale contribuisce a migliorare la circolazione sanguigna e l’ossigenazione del cervello, riducendo il sovraccarico delle vie nervose e migliorando la qualità di vita.
Un individuo che subisce un intervento di riequilibrio occlusale potrebbe percepire un cambiamento nel proprio stato mentale. Inizialmente, potrebbe sentirsi disorientato a causa della nuova percezione corporea e della ridotta tensione mentale. Tuttavia, nel lungo termine, questo si traduce in una maggiore resilienza fisica e psicologica, con riduzione dello stress e dei sintomi somatici associati.
Sebbene alcuni possano percepire una maggiore capacità cognitiva a causa dell’aumento della stimolazione cerebrale associata alla malocclusione, questa è in realtà un segnale di iperattività nervosa, che col tempo può portare a disturbi fisici e psicologici. L’intervento precoce di riequilibrio occlusale può prevenire l’aggravarsi dei sintomi fisici e migliorare l’equilibrio emotivo.
Una malocclusione può influenzare l’inclinazione della mandibola e la posizione dei condili mandibolari, alterando la funzione neuromuscolare del collo e delle vie nervose cervicali. Questo può disturbare la trasmissione degli impulsi nervosi lungo il midollo spinale e il sistema nervoso periferico, contribuendo a sintomi come cefalea, cervicalgia e tensione muscolare. Il maloccluso può sviluppare una sensazione di “eccessiva elettricità” o nervosismo, segnale di una disfunzione neuromuscolare.
Il ripristino dell’equilibrio occlusale e mandibolare riporta la normale propagazione degli impulsi nervosi, riducendo l’iperattività delle vie nervose e consentendo all’individuo di recuperare un controllo migliore del proprio sistema nervoso autonomo e delle proprie emozioni.
Le alterazioni psicosomatiche possono manifestarsi prima di evidenti sintomi fisici nei pazienti con malocclusione. Questo non dipende necessariamente dal tipo o dalla gravità della malocclusione, ma dalla natura delle connessioni nervose disturbate. Le alterazioni psicologiche possono essere diverse per ogni individuo e si manifestano spesso con sintomi quali ansia, irritabilità o disturbi del sonno.
Raddrizzare lo scheletro attraverso il bilanciamento dentale e mandibolare ripristina i corretti rapporti muscoloscheletrici, migliorando la funzione del sistema nervoso centrale e periferico. Questo ha un impatto positivo sul benessere psicofisico generale, contribuendo a una maggiore elasticità delle strutture corporee e a una migliore resistenza allo stress.
Il corpo e la psiche sono strettamente interconnessi, e uno squilibrio della mandibola può contribuire a disturbi psicosomatici che spesso non vengono associati direttamente a problemi occlusali. Sebbene la mandibola possa non provocare dolore evidente a livello facciale, il suo disallineamento può influenzare il sistema nervoso centrale, alterando lo stato emotivo e la percezione del benessere.
La malocclusione altera la funzione muscolare del viso e del collo, influenzando il sistema nervoso attraverso tensioni muscolari e compressioni che possono disturbare la trasmissione degli impulsi nervosi lungo la colonna cervicale. Anche se queste alterazioni non provocano dolore direttamente percepito, possono causare effetti a distanza su aree del cervello responsabili delle funzioni cognitive e comportamentali.
Le modifiche a livello cerebrale non si manifestano attraverso il dolore, poiché il cervello non ha recettori nocicettivi (del dolore), ma possono influenzare indirettamente il benessere psicologico. Le connessioni neurologiche sono complesse e variano tra gli individui, e l’effetto di un disturbo occlusale può variare di conseguenza, con alcuni che sviluppano disturbi psicosomatici più evidenti di altri.
L’attività cerebrale di una persona con malocclusione dentaria può essere alterata dalla disfunzione neuromuscolare associata. Tuttavia, piuttosto che un aumento di “intelligenza” o di capacità critiche, si osserva spesso un aumento dello stress psicologico e dell’attivazione del sistema nervoso autonomo, che può contribuire a disturbi dell’umore, ansia o irritabilità. Al contrario, un individuo con un corretto equilibrio occlusale può vivere in una condizione di maggiore rilassamento e benessere psicofisico.
Questo stato di benessere potrebbe essere associato a una maggiore serenità, equilibrio emotivo e riduzione della tensione muscolare. La normalizzazione della funzione neuromuscolare attraverso un corretto bilanciamento occlusale contribuisce a migliorare la circolazione sanguigna e l’ossigenazione del cervello, riducendo il sovraccarico delle vie nervose e migliorando la qualità di vita.
Un individuo che subisce un intervento di riequilibrio occlusale potrebbe percepire un cambiamento nel proprio stato mentale. Inizialmente, potrebbe sentirsi disorientato a causa della nuova percezione corporea e della ridotta tensione mentale. Tuttavia, nel lungo termine, questo si traduce in una maggiore resilienza fisica e psicologica, con riduzione dello stress e dei sintomi somatici associati.
Sebbene alcuni possano percepire una maggiore capacità cognitiva a causa dell’aumento della stimolazione cerebrale associata alla malocclusione, questa è in realtà un segnale di iperattività nervosa, che col tempo può portare a disturbi fisici e psicologici. L’intervento precoce di riequilibrio occlusale può prevenire l’aggravarsi dei sintomi fisici e migliorare l’equilibrio emotivo.
Una malocclusione può influenzare l’inclinazione della mandibola e la posizione dei condili mandibolari, alterando la funzione neuromuscolare del collo e delle vie nervose cervicali. Questo può disturbare la trasmissione degli impulsi nervosi lungo il midollo spinale e il sistema nervoso periferico, contribuendo a sintomi come cefalea, cervicalgia e tensione muscolare. Il maloccluso può sviluppare una sensazione di “eccessiva elettricità” o nervosismo, segnale di una disfunzione neuromuscolare.
Il ripristino dell’equilibrio occlusale e mandibolare riporta la normale propagazione degli impulsi nervosi, riducendo l’iperattività delle vie nervose e consentendo all’individuo di recuperare un controllo migliore del proprio sistema nervoso autonomo e delle proprie emozioni.
Le alterazioni psicosomatiche possono manifestarsi prima di evidenti sintomi fisici nei pazienti con malocclusione. Questo non dipende necessariamente dal tipo o dalla gravità della malocclusione, ma dalla natura delle connessioni nervose disturbate. Le alterazioni psicologiche possono essere diverse per ogni individuo e si manifestano spesso con sintomi quali ansia, irritabilità o disturbi del sonno.
Raddrizzare lo scheletro attraverso il bilanciamento dentale e mandibolare ripristina i corretti rapporti muscoloscheletrici, migliorando la funzione del sistema nervoso centrale e periferico. Questo ha un impatto positivo sul benessere psicofisico generale, contribuendo a una maggiore elasticità delle strutture corporee e a una migliore resistenza allo stress.