Chi soffre di cervicalgia spesso associa il dolore a problemi come dolori che sembrano artrosici, senza considerare il ruolo cruciale dei denti. In realtà, l’altezza insufficiente dei denti posteriori può compromettere la postura del collo e della testa, riducendo gli spazi intervertebrali e causando la compressione dolorosa dei nervi spinali.
Quando i denti e la mandibola sono sbilanciati, si creano asimmetrie nel corpo, influenzando la colonna vertebrale. Questo squilibrio può portare a una serie di disturbi, tra cui mal di schiena, emicrania, dolori artrosici alle mani e ai piedi, e dolore trigeminale.
In presenza di ernia del disco, la situazione può peggiorare: la compressione del midollo spinale e delle radici nervose può provocare sintomi neurologici anche gravi, poiché vengono coinvolte strutture cruciali per la trasmissione degli impulsi nervosi.
L’ernia del disco non è una vera e propria malattia. Si tratta di una reazione meccanica a uno squilibrio delle strutture che compongono l’unità funzionale della colonna vertebrale: ossa, dischi, muscoli e legamenti. E qui entra in gioco la mandibola. Denti e mandibola fanno parte di questa unità, e il loro sbilanciamento influisce negativamente sulla postura generale, coinvolgendo collo, spalle e schiena.
Qual è la soluzione? Con un corretto bilanciamento mandibolare, il dolore cervicale può essere evitato, e l’ernia del disco non si forma o non peggiora. Molti disturbi dolorosi, come il mal di schiena e i dolori artrosici, possono scomparire.
È importante sottolineare che il dolore è sempre provocato da una causa precisa. Nel caso della cervicalgia, spesso è dovuto alla compressione di un nervo spinale. Prima di prescrivere farmaci antidolorifici o intervenire chirurgicamente, i medici dovrebbero considerare la malocclusione dentaria, che altera l’equilibrio della colonna vertebrale e il benessere complessivo della persona.
In molti casi, l’intervento chirurgico per l’ernia del disco può essere evitato, a meno che non ci siano segni di deficit motori. Se è presente una malocclusione, il bilanciamento della mandibola può aiutare a ripristinare gli spazi intervertebrali fisiologici, alleviando il dolore e migliorando la qualità della vita del paziente.
Sono stati documentati casi di protrusioni cervicali invalidanti che hanno perso la loro sintomatologia dolorosa grazie a interventi odontoiatrici bilancianti. In alcuni di questi pazienti, la risonanza magnetica post-trattamento ha ancora mostrato la protrusione del disco, ma il dolore era completamente scomparso, permettendo il ritorno a una vita attiva senza necessità di chirurgia.
È fondamentale che i medici non considerino subito l’intervento chirurgico nei pazienti affetti da malocclusione, poiché il dolore cervicale e lombare potrebbe persistere a causa dello squilibrio strutturale della colonna vertebrale. Anche i pazienti che pensano alla cervicalgia come un problema artrosico dovrebbero considerare che il dolore è spesso legato a uno sbilanciamento della mandibola.
Infine, è importante ricordare che il dolore artrosico non è sinonimo di artrosi. L’artrosi vera e propria richiede molto tempo per svilupparsi e causare danni irreversibili, mentre molte problematiche legate alla postura e alla mandibola possono essere risolte con un approccio meno invasivo e più mirato.